La natività di Gesù… per un felice Natale.
Presentatore: (Luca M.)
Cari compagni, maestre e amici tutti,
oggi, noi, bambini delle classi seconde,
vogliamo raccontarvi la storia
della nascita di Gesù Bambino
per ricordare il suo compleanno,
per ricordare il vero Natale.
Il vero Natale infatti non è quello
delle luci colorate, dell’abete decorato,
dei doni e dei panettoni,
ma è quello dell’amore,della gioia,
del sorriso sincero, dell’amicizia,
della generosità e del perdono.
Gesù è questo che vuole!
Lui vuole solo la pace nel mondo.
E pace sia!
Buon ascolto a tutti.
Narratore p. (Asia)
-Siamo a Nazareth, in un
piccolo paese presso Betlemme.
-Il sole con i suoi raggi
splendidi illuminava le case del piccolo paese e tutto intorno c’era silenzio…
-Al centro del paese si
ergeva una piccola casetta… era la loro abitazione… era la casa di Giuseppe e
Maria.
Giuseppe e Maria erano giovani sposi.
Vissero tanto tempo fa a
Nazareth. Giuseppe faceva il falegname e Maria aspettava un bambino.
Andarono a Betlemme.
Giuseppe e Maria camminarono
a lungo. Dovevano andare a registrarsi per il censimento.
Giuseppe: (Pasquale)
Cara
Maria, il viaggio è lungo e tu in queste condizioni…
Maria: (Chiara)
Narratore p. (Asia)
A Betlemme c’era tanta gente.
Giuseppe: (Pasquale)
Mia
moglie è in- cinta e sta per partorire. Mi potete ospitare per la notte.
Narratore p. (Asia)
Giuseppe e Maria cercarono
una camera per la notte, ma tutte le locande erano piene.
Si fermarono nell’ultima
locanda.
Giuseppe: (Pasquale)
Potete
ospitare mia moglie per la notte. Io rimarrò qua fuori. Non importa se comincia
a nevicare. Mi rifugerò sotto qualche portico.
Oste: (Giuseppe)
“Tutte le stanze sono
occupate, ma se volete, potete dormire nella stalla”.
Narratore p. (Asia)
La stalla era calda e pulita.
Giuseppe fece un letto con la
paglia per Maria. Stese il suo mantello e Maria si coricò. Era molto stanca.
Quella notte nacque il
Bambino.
Maria lo chiamò Gesù. Lo
fasciò ben bene e lo mise a letto, al caldo, nella mangiatoia.
Angeli: (Francesca R e Martina)
Splendete più belle
dolcissime stelle!
Sull’ali dorate
un angelo santo
ci porta Gesù.
E’ nuovo il suo canto:
“Sia pace quaggiù!”.
Narratore p. (Asia)
Vicino alla città c’erano i
pastori.
Dormivano all’aperto per fare
la guardia al proprio gregge. Era una notte buia e silenziosa…
Improvvisamente apparve una
luce.
Angeli: (Francesca R e Martina)
Svegliatevi pastori! Andate
dal Signore!
Narratore p. (Asia)
Il cielo si illuminò di una
luce radiosa. I pastori si svegliarono di soprassalto. Erano molto spaventati.
1a pecora (Ciro)
-BEE, come al solito in
ritardo! La smetti di pettinarti?
2a pecora (Leila)
-Non vorrai mica che mi
presenti al Bambino con la lana tutta in disordine!
1a pecora (Ciro)
-Sai cosa gliene importa
della tua lana pettinata...
2a pecora (Leila)
-Invece sì! Potrei essere
utile per fare una BEElla copertina calda calda.
3a pecora (Ferdinando)
-Ma BEEne! L’angelo ha dato
l’annuncio della nascita di Gesù al nostro pastore, e noi siamo ancora qui a
prepararsi!
2a pecora (Leila)
-Andiamo a visitare il Re
bambino! Che BEEllezza!
1° Pastore: (Antonio)
-Siete pronte, ragazze?
(Tra le pecore, chi si dà una
veloce ritoccatine ai “capelli”, chi si passa il rossetto, chi si guarda allo
specchietto…) BEE… sì! Andiamo!
(Il pastore si rivolge ai
suoi amici pastori)
1° Pastore: (Antonio)
-L’angelo ha parlato di una
grotta, ma qui da noi ce ne sono così tante… come faremo a trovare quella
giusta?
2° Pastorella:(Yvonne)
-La strada ce la indicherà
quella stella laggiù, quella che ci illumina il cammino.
1° Pastore: (Antonio)
-L’angelo ci ha detto: “Vi
annunzio una grande gioia… una gioia che sarà di tutto il popolo. Troverete un
bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. Egli è il Cristo Signore…
2° Pastore: (Yvonne)
-Significa che il Figlio di
Dio è nato in una stalla!
1° Pastore: (Antonio)
-Si hai ragione… ecco
dobbiamo andare là, presso quella stalla. Vedo un fuoco e una luce… Pensate che
vergogna, fratelli… Il Messia nasce a Betlemme e la città non trova di meglio
da offrirgli che una stalla abbandonata e una mangiatoia…
3° Pastore: (Federica)
-Siamo pastori, abbiamo poco,
ma il nostro poco lo portiamo a quel bambino… questa è della lana delle nostre pecore,
gliela diamo perché non dovrà soffrire il freddo, almeno finché rimarrà qui da
noi.
1° Pastore: (Antonio)
- Ecco del latte fresco, di
stasera. Forse non servirà ancora al Santo Bambino, ma potrà recare conforto ai
suoi genitori. E della legna per ravvivare il fuoco.
2° Pastore: (Yvonne)
-E questo pane, è tutto
quello che abbiamo con noi. Avessimo avuto oro e gemme preziose gliele avremmo
portato, ma le nostre ricchezze sono solo i frutti della terra, la terra che
lavoriamo con fatica e con il sudore della fronte.
3° Pastore: (Federica)
-Io ho del vino, lo porterò
per dare un po’ di conforto ai genitori di quel Bimbo. Ho anche un capretto che
ho legato qua fuori: darà calore al Piccolo. Altro purtroppo non ho, ma sono
felice di poter dare tutto quello che ho.
(Riappaiono improvvisamente gli
angeli)
Angeli:
(Francesca R e Martina)
Tornate a casa ora e fate
quello che vi abbiamo detto: -Glorificate e lodate Dio. Annunciate a tutti il
lieto evento. Dite che in questa notte straordinaria è nato il Salvatore. E sia
pace a tutti gli uomini di buona volontà.
Narratore p. (Asia)
I pastori erano felici e
andarono ovunque gridando...
I pastori:
Ascoltate la novella
che portiamo a tutto il
mondo:
è di tutte la più bella,
è fiorita dal profondo.
Nella stalla, ecco, ora è
nato
un dolcissimo bambino.
sulla paglia: poverino!
Ma dal misero giaciglio
già la luce si diffonde,
già sorride il divin Figlio
e il cielo gli risponde.
Quel sorriso benedetto
porti gioia ad ogni tetto,
ad ogni piccolo bambino.
Narratore p. (Asia)
Raccontarono a tutta Betlemme
di Gesù bambino. Poi tornarono dalle loro pecore, cantando e pregando.
Molto lontano vivevano i Re
Magi.
Videro una stella luminosa
che si muoveva nel cielo. Significava che era accaduto qualcosa di speciale e
decisero di seguirla. Ma…
Narratore adulto (Maestra)
I Magi incominciarono ad organizzare
il viaggio. Prepararono i cammelli e gli asini che dovevano camminare molto e
portare pesanti carichi: tende, vestiario, apparecchiature astronomiche,
numerosi rotoli di papiro, cibi vari e anche i doni da offrire.
Ma le loro mogli vedendo
tutti questi preparativi, stanche di rimanere sempre a casa, decisero di
accompagnarli.
1º Moglie (Giulia)
Voglio farmi confezionare
varie tuniche con colori sgargianti, perché tutti mi devono notare!
2º Moglie
(Francesca D)
Giusto, siamo mogli di Re ed
è nostro diritto essere trattate come si conviene al nostro rango!
3º Moglie
(Francesca S)
Ricordatevi dei gioielli!
Tutti devono vedere quanti ne abbiamo!
Narratore adulto (Maestra)
Così tra una corsa dalla
sarta e un’altra dal parrucchiere, preparavano i bagagli e quando furono pronte
lo dissero ai mariti Re.
I tre poveretti rimasero a bocca aperta dalla
sorpresa e cercarono di far capire a quelle sciocche mogli che la loro carovana andava alla
ricerca di un piccolo Re, appena nato, ma non sapevano dove stava. Poi il
viaggio era lungo e pieno di incognite. M niente da fare; era inutile cercare
di dissuaderle; le tre donne avevano deciso e basta! E così i Re Magi accettarono
di portarle con loro.
Che agitazione per le tre
mogli: credevano di andare ad una festa ricca e sfarzosa per rendere omaggio al
piccolo Re!
1º Moglie
(Giulia)
Io metto la tunica rossa con
il mantello di pelliccia!
2º Moglie
(Francesca D)
Io mi metto il diadema d’oro
e di brillanti!
3º Moglie
(Francesca S)
Io metto tutti i miei grossi
anelli e le catene d’oro.
Narratore adulto (Maestra)
E così si misero in viaggio. Dopo
molti giorni la stella si fermò su Betlemme. I Re Magi con le mogli capirono che
erano arrivati nel posto giusto.
Cercarono il posto dove era
nato il Bambino e con grande meraviglia si
trovarono davanti … ad una povera capanna, dalla quale però usciva una
luce così fulgida e così abbagliante che nessun gioiello o pietra preziosa poteva
uguagliare.
Attorno alla capanna c’erano
tante persone: uomini e donne senza pellicce e gioielli, vestiti poveramente ma
tanto ricchi di amore e serenità.
All’interno c’era un piccolo
bambino… era un Re senza ricchezze, ma aveva una potenza tale che tutti si
inginocchiavano davanti a Lui.
Narratore p. (Asia)
Anche i Magi si avvicinarono.
1º Magio (Luca D.)
Siamo i re Magi e veniamo dal lontano Oriente.
2º Magio
(Gabriel)
Siamo arrivati fin qui
seguendo una grande stella.
3º Magio
(Pietro)
Abbiamo portato dei doni per
rendere omaggio al bambino, appena nato.
1º Magio (Luca D.)
Io
sono Melchiorre, ho portato dell’oro, l’unico metallo prezioso degno di un re.
2º Magio
(Gabriel)
Io
sono Gaspare, ho portato la mirra perché si profumi il corpo del bambino.
3º Magio
(Pietro)
Io
Baldassarre, ho portato l’incenso il cui odore è tanto inteso da arrivare fino
al cielo.
Narratore p. (Asia)
Entrarono nella stalla e
videro Maria e il bambino. Si inginocchiarono e offrirono i doni che avevano
portato.
Narratore adulto (Maestra)
Intanto le mogli dei Magi con
tutto il loro sfarzo si trovarono proprio a disagio, non sapevano più cosa fare
e da che parte guardare: si sentivano ridicole e avrebbero voluto scomparire.
Almeno fossero state aiutate
dai rispettivi mariti!
Macchè! Nessuno le pensava.
Chi notò lo smarrimento delle
tre regine e accorse in loro aiuto fu la Madonna che gentile come sempre si avvicinò a
loro.
Madonna: (Chiara)
Venite, venite! Guardate
com’è bello il mio bambino! Sono contenta che siate venute anche voi.
Narratore p. (Asia)
Allora le mogli dei Re si
avvicinarono alla capanna.
Narratore adulto (Maestra)
Improvvisamente avevano
capito che la vera ricchezza non è quella che si vede esteriormente con abiti,
gioielli o altre cose, ma quella che viene dall’interno del nostro cuore:
ricchezza di amore per tutti.
Così, cercando di non farsi
notare, mentre si avvicinavano lentamente al piccolo Gesù, si toglievano ad uno
ad uno tutti i gioielli e li lasciavano cadere in grembo alla povera gente che
stava vicino alla capanna e leggere e serene si inginocchiarono accanto ai
mariti: i Re magi le guardarono e sorrisero.
Da allora quando tempo è
passato! Sono trascorsi più di 2000 anni, ma anche noi ora, come allora,
festeggiamo la nascita di Gesù.
Non portiamo doni come quelli dei pastori e
neppure come quelli dei Re Magi.
Ognuno di noi porta quello
che ha nel proprio cuore.
E Gesù è felice… da lassù ci
guarda e ci benedice!
Perciò a voi tutti, vogliamo
cantare i nostri auguri…
N.B.
Appena sarà pronto, inserirò anche il video.
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