giovedì 18 dicembre 2014

NATALE 2014

 La natività di Gesù… per un felice Natale.

Presentatore: (Luca M.)
Cari compagni, maestre e amici tutti,
oggi, noi, bambini delle classi seconde,
vogliamo raccontarvi la storia
della nascita di Gesù Bambino
per ricordare il suo compleanno,
per ricordare il vero Natale.
Il vero Natale infatti non è quello
delle luci colorate, dell’abete decorato,
dei doni e dei panettoni,
ma è quello dell’amore,della gioia,
del sorriso sincero, dell’amicizia,
della generosità e del perdono.
Gesù è questo che vuole!
Lui vuole solo la pace nel mondo.
E pace sia!

Buon ascolto a tutti.



Narratore p. (Asia)
-Siamo a Nazareth, in un piccolo paese presso Betlemme.
-Il sole con i suoi raggi splendidi illuminava le case del piccolo paese e tutto intorno c’era silenzio…
-Al centro del paese si ergeva una piccola casetta… era la loro abitazione… era la casa di Giuseppe e Maria.
 Giuseppe e Maria erano giovani sposi.
Vissero tanto tempo fa a Nazareth. Giuseppe faceva il falegname e Maria aspettava un bambino.
Andarono a Betlemme.
Giuseppe e Maria camminarono a lungo. Dovevano andare a registrarsi per il censimento. 

 

Giuseppe: (Pasquale)
Cara Maria, il viaggio è lungo e tu in queste condizioni…

Maria: (Chiara)
Non ti preoccupare per me. Il signore sa quello che fa.

Narratore p.  (Asia)
A Betlemme c’era tanta gente.

Giuseppe: (Pasquale)
Mia moglie è in- cinta e sta per partorire. Mi potete ospitare per la notte.

Narratore p. (Asia)
Giuseppe e Maria cercarono una camera per la notte, ma tutte le locande erano piene.
Si fermarono nell’ultima locanda.


Giuseppe:  (Pasquale)
Potete ospitare mia moglie per la notte. Io rimarrò qua fuori. Non importa se comincia a nevicare. Mi rifugerò sotto qualche portico.
 
Oste: (Giuseppe)
“Tutte le stanze sono occupate, ma se volete, potete dormire nella stalla”.


Narratore p. (Asia)
La stalla era calda e pulita.
Giuseppe fece un letto con la paglia per Maria. Stese il suo mantello e Maria si coricò. Era molto stanca.
Quella notte nacque il Bambino.
Maria lo chiamò Gesù. Lo fasciò ben bene e lo mise a letto, al caldo, nella mangiatoia.

Angeli: (Francesca R e Martina)
Splendete più belle
dolcissime stelle!
Sull’ali dorate
un angelo santo
ci porta Gesù.
E’ nuovo il suo canto:
“Sia pace quaggiù!”.


Narratore p. (Asia)
Vicino alla città c’erano i pastori.
Dormivano all’aperto per fare la guardia al proprio gregge. Era una notte buia e silenziosa…
Improvvisamente apparve una luce.

Angeli: (Francesca R e Martina)
Svegliatevi pastori! Andate dal Signore!

Narratore p. (Asia)
Il cielo si illuminò di una luce radiosa. I pastori si svegliarono di soprassalto. Erano molto spaventati.




1a pecora (Ciro)
-BEE, come al solito in ritardo! La smetti di pettinarti?

2a pecora (Leila)
-Non vorrai mica che mi presenti al Bambino con la lana tutta in disordine!

1a pecora (Ciro)
-Sai cosa gliene importa della tua lana pettinata...

2a pecora (Leila)
-Invece sì! Potrei essere utile per fare una BEElla copertina calda calda.

3a pecora (Ferdinando)
-Ma BEEne! L’angelo ha dato l’annuncio della nascita di Gesù al nostro pastore, e noi siamo ancora qui a prepararsi!

2a pecora (Leila)
-Andiamo a visitare il Re bambino! Che BEEllezza!


1° Pastore: (Antonio)
-Siete pronte, ragazze?
(Tra le pecore, chi si dà una veloce ritoccatine ai “capelli”, chi si passa il rossetto, chi si guarda allo specchietto…) BEE… sì! Andiamo!
(Il pastore si rivolge ai suoi amici pastori)

1° Pastore: (Antonio)
-L’angelo ha parlato di una grotta, ma qui da noi ce ne sono così tante… come faremo a trovare quella giusta?

2° Pastorella:(Yvonne)
-La strada ce la indicherà quella stella laggiù, quella che ci illumina il cammino.

1° Pastore: (Antonio)
-L’angelo ci ha detto: “Vi annunzio una grande gioia… una gioia che sarà di tutto il popolo. Troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia.  Egli è il Cristo Signore…

2° Pastore: (Yvonne)
-Significa che il Figlio di Dio è nato in una stalla!

1° Pastore: (Antonio)
-Si hai ragione… ecco dobbiamo andare là, presso quella stalla. Vedo un fuoco e una luce… Pensate che vergogna, fratelli… Il Messia nasce a Betlemme e la città non trova di meglio da offrirgli che una stalla abbandonata e una mangiatoia…

3° Pastore: (Federica)
-Siamo pastori, abbiamo poco, ma il nostro poco lo portiamo a quel bambino… questa è della lana delle nostre pecore, gliela diamo perché non dovrà soffrire il freddo, almeno finché rimarrà qui da noi.

1° Pastore: (Antonio)
- Ecco del latte fresco, di stasera. Forse non servirà ancora al Santo Bambino, ma potrà recare conforto ai suoi genitori. E della legna per ravvivare il fuoco.

2° Pastore: (Yvonne)
-E questo pane, è tutto quello che abbiamo con noi. Avessimo avuto oro e gemme preziose gliele avremmo portato, ma le nostre ricchezze sono solo i frutti della terra, la terra che lavoriamo con fatica e con il sudore della fronte.

3° Pastore: (Federica)
-Io ho del vino, lo porterò per dare un po’ di conforto ai genitori di quel Bimbo. Ho anche un capretto che ho legato qua fuori: darà calore al Piccolo. Altro purtroppo non ho, ma sono felice di poter dare tutto quello che ho.
 
(Riappaiono improvvisamente gli angeli)



Angeli: (Francesca R e Martina)
Tornate a casa ora e fate quello che vi abbiamo detto: -Glorificate e lodate Dio. Annunciate a tutti il lieto evento. Dite che in questa notte straordinaria è nato il Salvatore. E sia pace a tutti gli uomini di buona volontà.




Narratore p. (Asia)
I pastori erano felici e andarono ovunque gridando...

I pastori:
Ascoltate la novella
che portiamo a tutto il mondo:
è di tutte la più bella,
è fiorita dal profondo.
Nella stalla, ecco, ora è nato
un dolcissimo bambino.
La Madonna l’ha posato
sulla paglia: poverino!
Ma dal misero giaciglio
già la luce si diffonde,
già sorride il divin Figlio
e il cielo gli risponde.
Quel sorriso benedetto
porti gioia ad ogni tetto,
ad ogni piccolo bambino.

Narratore p. (Asia)
Raccontarono a tutta Betlemme di Gesù bambino. Poi tornarono dalle loro pecore, cantando e pregando.
Molto lontano vivevano i Re Magi.
Videro una stella luminosa che si muoveva nel cielo. Significava che era accaduto qualcosa di speciale e decisero di seguirla. Ma…

Narratore adulto (Maestra)
I Magi incominciarono ad organizzare il viaggio. Prepararono i cammelli e gli asini che dovevano camminare molto e portare pesanti carichi: tende, vestiario, apparecchiature astronomiche, numerosi rotoli di papiro, cibi vari e anche i doni da offrire.
Ma le loro mogli vedendo tutti questi preparativi, stanche di rimanere sempre a casa, decisero di accompagnarli.

1º Moglie (Giulia)
Voglio farmi confezionare varie tuniche con colori sgargianti, perché tutti mi devono notare!

2º Moglie (Francesca D)
Giusto, siamo mogli di Re ed è nostro diritto essere trattate come si conviene al nostro rango!

Moglie (Francesca S)
Ricordatevi dei gioielli! Tutti devono vedere quanti ne abbiamo!


Narratore adulto (Maestra)
Così tra una corsa dalla sarta e un’altra dal parrucchiere, preparavano i bagagli e quando furono pronte lo dissero ai mariti Re.
I  tre poveretti rimasero a bocca aperta dalla sorpresa e cercarono di far capire a quelle sciocche  mogli che la loro carovana andava alla ricerca di un piccolo Re, appena nato, ma non sapevano dove stava. Poi il viaggio era lungo e pieno di incognite. M niente da fare; era inutile cercare di dissuaderle; le tre donne avevano deciso e basta! E così i Re Magi accettarono di portarle con loro.
Che agitazione per le tre mogli: credevano di andare ad una festa ricca e sfarzosa per rendere omaggio al piccolo Re!

1º Moglie (Giulia)
Io metto la tunica rossa con il mantello di pelliccia!

2º Moglie (Francesca D)
Io mi metto il diadema d’oro e di brillanti!

Moglie (Francesca S)
Io metto tutti i miei grossi anelli e le catene d’oro.



Narratore adulto (Maestra)
E così si misero in viaggio. Dopo molti giorni la stella si fermò su Betlemme. I Re Magi con le mogli capirono che erano arrivati nel posto giusto.
Cercarono il posto dove era nato il Bambino e con grande meraviglia si  trovarono davanti … ad una povera capanna, dalla quale però usciva una luce così fulgida e così abbagliante che nessun gioiello o pietra preziosa poteva uguagliare.
Attorno alla capanna c’erano tante persone: uomini e donne senza pellicce e gioielli, vestiti poveramente ma tanto ricchi di amore e serenità.
All’interno c’era un piccolo bambino… era un Re senza ricchezze, ma aveva una potenza tale che tutti si inginocchiavano davanti a Lui.

Narratore p. (Asia)
Anche i Magi si avvicinarono.



1º Magio (Luca D.)
Siamo i re Magi  e veniamo dal lontano Oriente.

2º Magio (Gabriel)
Siamo arrivati fin qui seguendo una grande stella.

Magio (Pietro)
Abbiamo portato dei doni per rendere omaggio al bambino, appena nato.
 
1º Magio (Luca D.)
Io sono Melchiorre, ho portato dell’oro, l’unico metallo prezioso degno di un re.

2º Magio (Gabriel)
Io sono Gaspare, ho portato la mirra perché si profumi il corpo del bambino.

Magio (Pietro)
Io Baldassarre, ho portato l’incenso il cui odore è tanto inteso da arrivare fino al cielo.
 
Narratore p. (Asia)
Entrarono nella stalla e videro Maria e il bambino. Si inginocchiarono e offrirono i doni che avevano portato.


Narratore adulto (Maestra)
Intanto le mogli dei Magi con tutto il loro sfarzo si trovarono proprio a disagio, non sapevano più cosa fare e da che parte guardare: si sentivano ridicole e avrebbero voluto scomparire.
Almeno fossero state aiutate dai rispettivi mariti!
Macchè! Nessuno le pensava.
Chi notò lo smarrimento delle tre regine e accorse in loro aiuto fu la Madonna che gentile come sempre si avvicinò a loro.


Madonna: (Chiara)
Venite, venite! Guardate com’è bello il mio bambino! Sono contenta che siate venute anche voi.
 
Narratore p. (Asia)
Allora le mogli dei Re si avvicinarono alla capanna.

Narratore adulto (Maestra)
Improvvisamente avevano capito che la vera ricchezza non è quella che si vede esteriormente con abiti, gioielli o altre cose, ma quella che viene dall’interno del nostro cuore: ricchezza di amore per tutti.
Così, cercando di non farsi notare, mentre si avvicinavano lentamente al piccolo Gesù, si toglievano ad uno ad uno tutti i gioielli e li lasciavano cadere in grembo alla povera gente che stava vicino alla capanna e leggere e serene si inginocchiarono accanto ai mariti: i Re magi le guardarono e sorrisero.




 Presentatore: (Luca M.)
Da allora quando tempo è passato! Sono trascorsi più di 2000 anni, ma anche noi ora, come allora, festeggiamo la nascita di Gesù.
 Non portiamo doni come quelli dei pastori e neppure come quelli dei Re Magi.
Ognuno di noi porta quello che ha nel proprio cuore.
E Gesù è felice… da lassù ci guarda e ci benedice!
Perciò a voi tutti, vogliamo cantare i nostri auguri…












N.B.
Appena sarà pronto, inserirò anche il video.



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