(testo collettivo di classe)
Grotte di Pertosa
La gita scolastica raccontata dagli alunni...
Ieri mi sono svegliato con un’euforia incredibile, perché
non vedevo l’ora di andare in gita, alle Grotte di Pertosa.
E’ stato un giorno
speciale!
Siamo saliti in pullman e la maestra ha fatto l’appello:
c’eravamo tutti! C’erano con noi anche 10 mamme.
Siamo partiti dalla stazione di Vico Equense, alle ore
8,30.
Fuori, dal finestrino, abbiamo visto tanti bei paesaggi:
colline, pianure e montagne.
Erano le 10,30, più o meno, quando siamo arrivati a
Pertosa.
Il pullman ha parcheggiato e noi abbiamo preso gli zaini,
i giubbotti e, tutti in fila, siamo scesi.
Per fortuna il tempo ci ha “sostenuti”, nel senso che è
stato bello e soleggiato.
Ci siamo incamminati per andare al museo M.I.D.A. (Museo
Internazionale dell’Ambiente).
Alcune persone hanno detto:- Questo museo è pieno di
acqua!
In effetti avevano ragione: sembra proprio pieno d’acqua!
Che bello scoprire che in questa zona un tempo ci viveva
l’uomo primitivo, che abitava in piccole palafitte, all’ingresso delle grotte!
Erano uomini molto organizzati a vedere le riproduzioni degli
oggetti che usavano.
La cosa più emozionante e affascinante è stato quando la
guida ci ha detto che per firmare le “opere” fatte sul muro della grotta
usavano le mani: le ricoprivano di colore e le sbattevano sul muro, lasciandoci
le impronte, a mo’ di firma.
All’interno del museo c’erano riproduzioni di scavi archeologici e speleologici con le attrezzature necessarie e ogni volta che un mio compagno vedeva una pietra tonda diceva che erano “arancini”. Abbiamo visto anche dei video, la scrittura dei tempi antichi, vasi vuoti, pugnali, coperchi e anche una palafitta.
Poi su un computer digitale c’erano rasoi e pietre appuntite. Lì c’era anche una strana tavola digitale dove la guida ci ha fatto vedere immagini di antichi reperti e ci ha fatto ascoltare tante informazioni su questi oggetti.
Alla fine la guida ci ha fatto guardare dei video in cui si vedeva l’interno delle grotte.
Molti nostri compagni scattavano foto a tutto: fotografavano
persino i video e la guida che spiegava!
Dopo circa due ore, siamo usciti e Luca si è messo a
sgranocchiare il panino con il prosciutto e così tutti abbiamo fatto una mini
sosta e poi di nuovo in viaggio per le grotte!
Siamo subito arrivati nell’area del pic-nic: qui c’erano
tanti tavoli con panchine e tre o quattro bancarelle
per il mercatino dei souvenir.
C’era anche un ruscello: l’acqua era fredda, ma limpida. E,
come sempre, la maestra Anna, spericolata com’è, ci ha fatto pure un giretto
dentro: l’ha attraversato per poi farsi fare una foto sull’albero che stava dall’altra
parte, sulla riva di fronte.
Poi abbiamo lavato le mani nella cascata e ci siamo
seduti per terra, a cerchio, intorno alla maestra e lei ci ha fatto drammatizzare
il racconto dell’Odissea: ognuno ha interpretato la sua parte e ognuno aveva una parte diversa.
Mentre noi recitavamo, le mamme ci facevano il video:
siamo stati molto bravi.
E, dopo la seconda sosta-bagno, tutti insieme, ci siamo
diretti alle grotte con un signore che ci guidava.
Qui tutto è diventato ancora più interessante: stavamo
per entrare nelle grotte ed io ho pensato: “Chissà
se qualcuno di noi veramente si prenderà così paura da farsi pipì sotto, come
ha detto la maestra?!”.
Prima di entrare abbiamo avuto qualche indicazione su
come comportarci nelle grotte, per esempio: -Attenti alle stalattiti, perché
potete andarci a sbattere con la testa!; -Spegnete i cellulari!; -Non toccate
le stalattiti e le stalagmiti, perché ci vogliono circa cento anni per formarne
un centimetro e sarebbe un peccato interrompere questo magnifico processo!
Qui, all’entrata, abbiamo visto i colori che usavano gli
uomini che vivevano lì, nel passato, per dipingere le pareti.
Poi siamo entrati finalmente nella grotta e abbiamo visto
che la natura crea davvero bellissimi spettacoli: erano affascinanti le stalattiti
che mi gocciolavano in testa e le stalagmiti!
Che dire, non ho parole!
Si scivolava molto nelle grotte tanto che Pietro si stava
facendo male, ma anche Giuseppe si è sentito un poco male ed è tornato
indietro.
Noi abbiamo proseguito e camminando, camminando nelle
grotte, siamo arrivati su un “sentiero” di ferro: qui abbiamo visto un uomo,
uno strano marinaio, che dormiva, anzi era un attore, e noi pensavamo fosse
morto. Al nostro arrivo si è svegliato, ma sembrava un po’ubriaco; ha iniziato a urlare, gridando contro i suoi
compagni di battaglia, morti nella guerra di Troia. All’improvviso è arrivato
Ulisse e, recitando la sua parte, gli ha detto: “Che cosa fai tu qua? Avevamo
detto che dovevo scendere solo io nell’Ade”. Ma lui gli ha risposto che era
sceso da morto e non da vivo, come lui.
Lo spettacolo è durato circa 1 ora e 30 minuti.
Al ritorno in riva, abbiamo incontrato anche un nemico di
Ulisse che lo accusava di essere un traditore e poi
Anticlea, la mamma, e altri personaggi come Tiresia.
Quando è finita la recita, tutti abbiamo applaudito a non
finire e ci siamo fatti anche la foto con gli attori e loro ci hanno fatto un
sacco di complimenti e poi un attore ci ha accompagnati fuori.
Siamo così usciti, dopo quest’avventura incredibile.
Dopo, ci siamo fermati nel bar per il gelato e, poi, siamo
andati a comprarci i souvenir.
Nel pullman, al ritorno, la maestra ci ha fatto fare il
karaoke: abbiamo cantato “Occidentali's karma”, “Andiamo a comandare”, “Inno
del Napoli”, “Bangkok”,
“Il tuo profilo Instagram”, ecc.
Abbiamo
anche giocato e parlato: insomma, è stato fantastico!
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