sabato 14 febbraio 2015

Un mare di emozioni... sulla cresta dell'onda (A-Il mare racconta)

-Fonti materiali: ruderi e reperti.

Da qui partirà la nostra ricerca... Incominciamo a informarci sulle torri di avvistamento e di difesa presenti sul territorio ai tempi delle invasioni dei pirati saraceni.

Cliccare sul link per la sintesi:
Storia della penisola ai tempi dei pirati

-Fonti scritte: documenti, libri, racconti, poesie, ecc.
Testo tratto dal libro di Giuseppe Maffucci “Vico Equense tra storia e leggenda")

Brevi cenni storici 

“Gli attacchi barbareschi nelle marine di Equa e di Vico
negli anni compresi tra il 1534 e il 1558”


Vico Equense è una bella città sorta intorno al 1500 su un promon-torio tufaceo a strapiombo sul mare.
Tanto tempo fa, al posto di questa città  c’era l’ “Antica Aequa” che venne distrutta dai Goti e poi ricostruita dagli Angioini nel XIII secolo.
 Solo più tardi, intorno al XVI secolo fu fondato  “Vicus” che signi-ficava appunto “piccolo borgo”.
Il nome attuale di Vico Equense   deriva dunque dal ricordo di  questi primi agglomerati cioè Aequa e Vicus.

Ma, perché le prime città vennero distrutte e chi le distrusse?

A quel tempo c’erano due fenomeni devastanti che contribuirono a distruggere i paesi. Uno era dovuto alle attività sismiche, come terremoti ed eruzioni, l’altro era causato dagli attacchi barbareschi che si succe-dettero di continuo su tutti i paesi della costiera italiana e quindi anche di quella sorrentina.
Ad attaccare Vico non furono soltanto Pirati, come i Saraceni, ma anche Corsari di origine, per lo più, turche.
Comunque, questi furfanti erano tutti spietati e crudeli: ovunque passavano lasciavano scompiglio e ammazzavano persone; seminavano distruzione e terrore; saccheggiavano; rubavano le cose e rapivano le persone per venderle come schiavi o per utilizzarle con la ciurma nel governo delle navi, dei galeoni.  
Gli attacchi barbareschi più disastrosi  sulle coste di Vico e di Seiano avvennero nel XVI secolo ad opera del famigerato corsaro Barbarossa, fratello di altri temibili corsari e cioè di Arug, di Kair e di Din
Barbarossa venne nominato dal sultano del suo paese “capitano del mare” perché era abile nei combattimenti sul mare. Comandava una potente flotta di navi veloci che sventolavano la sua bandiera nera con al centro il teschio umano che indicava la morte dei nemici.
Nel 1534 saccheggiò la penisola sorrentina e attaccò Vico causando disperazione tra gli abitanti del posto. Tornò in queste zone anche dopo 10 anni cioè nel 1544 e come aveva fatto in precedenza le saccheggiò e le derubò delle poche ricchezze che avevano.
Ma l’attaccò più spietato avvenne qui nel 1558 ad opera di un altro corsaro turco Pyaly-Mustafà che aggredì i paesi sorrentini, compreso Vico Equense, prendendo quattromila persone e facendo razzie di tutto ciò che poteva rubare o distruggere.

Oltre lui, anche un altro famoso turco, violento e feroce come gli altri, rubò in queste zone: costui era l’astutissimo Dragut ricordato soprattutto per il commercio degli schiavi e in particolare per la vendita di bambini e di donne nei paesi turchi.

-Fonti orali: canto
Sorrento, 1558

Venite...accurrite...brava gente
li turchi fanno vela a la marina
promettono saccheggi e gran ruina
li turchi fanno vela a la marina
currite vuje 'nsuccursu brava gente
è nostra chesta terra
e nuje ncia difendimmo cu' la guerra...
la guerra con i mori 'adda fare...
cu' ll'aiuti da' Madonna sadda salvare...
promettono saccheggi e gran ruina
è nostra chesta terra
VENITE...ACCURRITE BRAVA GENTE...

ALIMURI 13 gIUGNO 1558


SORRENTO

venerdì 13 febbraio 2015

Avviso: Carnevale in famiglia...

Carissimi genitori, vi ricordo che la nostra Scuola è chiusa il 16 e il 17 febbraio e le lezioni riprenderanno regolarmente mercoledì 18 febbraio.

Buon Carnevale a tutti!

lunedì 9 febbraio 2015

Consegna schede di valutazione

Le schede di valutazione 
verranno consegnate ai genitori il giorno
Venerdì 13 febbraio, dalle ore 15.00 alle 17.00.

Vico Equense: zoom sulla città