domenica 8 marzo 2020

Didattica a distanza (4)

Carissimi alunni,

sono passati appena tre giorni dall’arresto forzato delle attività scolastiche e già mi mancate tanto.

L’altro ieri vi ho detto che di questa didattica a distanza apprezzo i tempi più distesi: possiamo lavorare quando vogliamo e, al mattino, non dobbiamo necessariamente svegliarci presto, ma non è la stessa cosa di quando lavoriamo insieme, in presenza, in classe.

Io sto nella mia accogliente e confortevole casa e da qui scrivo la lezione per voi e cerco di spiegarvela in modo chiaro, ma sto nel silenzio della mia cameretta, davanti ad una fredda tastiera di uno computer fisso: non sento le vostre voci che mi interrompono  di continuo mentre parlo; non ascolto le vostre ricorrenti richieste, come quelle di andare  in bagno o di rallentare il ritmo della lezione; non odo i vostri reclami  per il comportamento  fastidioso di questo o di quel  vostro compagno di classe.

Io scrivo la lezione ma non so se mi seguite, se state attenti e se capite tutto quanto ho spiegato.
Non posso interrompere il lavoro per farvi le mie solite battute che tanto vi divertono o per raccontarvi qualche “fatterello” inerente    all’ ar-gomento che stiamo trattando.
Non posso rispondere alle vostre domande, non posso incoraggiarvi a proseguire e non posso controllare al momento quello che state facendo.
Non posso dirvi,  quando scrivete, se ci vogliono le doppie o come dovete andare dal capo dividendo le sillabe della parola.

Qui, al lavoro sono sola e  sto ferma e zitta: capite che davanti al computer sto ferma… muta!

La vostra dinamica, esuberante e loquace, maestra sta ferma e zitta.

Qui, non entrano d’improvviso le mie colleghe a portarmi il caffè o a chiedermi informazioni o anche per farmi qualche scherzetto, sempre con la vostra immancabile complicità, e  non viene neanche il bidello a lamentarsi per il  vostro comportamento, non sempre adeguato, in bagno.
Qui sto tranquilla, calma e serena, in casa mia per la gioia di mamma che mi vuole vicino, ma mi manca il “trambusto” della scuola... mi mancate voi.

Ho nostalgia delle vostre grida, delle vostre continue e curiose domande, delle vostre osservazioni e delle vostre critiche, delle vostre narrazioni, della vostra allegria, dei vostri sorrisi, dei vostri abbracci, delle vostre risate e del vostro affetto.

Eh si, questa didattica a distanza, non ha niente a che vedere con il lavoro d’aula, ma, dato che siamo costretti, a causa del coronavirus, a lavorare in questo modo, spero che voi non dimentichiate le nostre regole scolastiche e il nostro modo di lavorare bene, con intelligenza e impegno. Mi auguro che mi stiate seguendo con il solito entusiasmo e che non vi lamentiate per i compiti che vi sto assegnando sul blog di classe: ve ne sto dando pochi e non sto esagerando, come qualche volta faccio in classe. D’altronde trattasi della semplice ripetizione di quanto già abbiamo studiato o no?

Continuate a seguirmi tutti i giorni ma, tranquilli, di domenica non pubblicherò niente, ad eccezione di oggi.

Stamattina  ho messo questa mia lettera affinché voi la leggiate ad alta voce e poi ne scriviate una  anche voi, indirizzandola a chi volete, purché vi ricordiate che inizia come la mia e finisce con i saluti.

Si avete capito bene! Vi  sto dando un altro compito, ma non dovete consegnarlo  subito! Svolgetelo con calma, quando avete tempo e voglia. 

Già immagino le vostre proteste, ma sono un’insegnante e ho il compito di farvi studiare, riflettere ed esercitare per farvi diventare sempre più bravi, più attivi, più competenti.

Buon lavoro!!!

Un affettuoso abbraccio dalla vostra appassionata maestra Anna.

P.S.

Siate prudenti! Seguite le regole di igienizzazione che abbiamo detto in classe e presto torneremo al lavoro in aula.

1 commento:

Massimo ha detto...

Ciao carissimi amici e amiche e soprattutto maestre,
io sto bene voi? Mi mancate tutti!
E non vedo l'ora che riaprono le scuole! Sto bene pure così perché oggi sono andato a mare con la mia famiglia! Come il solito ho combinato un guaio perché stavo prendendo un granello di sabbia ed è arrivata un onda e non sono riuscito a scappare perché i ciottoli mi rallentavano e mi sono bagnato i calzini,le scarpe e i piedi!

ciao e a prsto,
Massimo

08/03/20

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